GINO GIOLI
Gino Gioli era figlio di Francesco e Matilde Bartolommei; in omaggio al casato della madre, scelse col tempo aggiungere al cognome paterno quello dei Bartolommei e, come Gino Bartolommei Gioli, firmò numerosi articoli e trattati scientifici. A differenza del padre e dello zio Luigi, infatti, Gino si dedicò alle scienze naturali e divenne docente di scienze agrarie all’Istituto di Studi Superiori di Firenze.
Fu grande viaggiatore e tra i massimi esperti dell’epoca dei territori africani colonizzati dall’Italia per avervi soggiornato a lungo per aver minuziosamente studiato clima, territorio, usi, costumi, abitudini sociali e aspetti antropologici. Convinto delle potenzialità del loro sviluppo economico, diede ampio resoconto dei suoi studi nelle memorie pubblicate per l’Accademia dei Georgofili di Firenze, dove fu eletto prima come Socio corrispondente (1901), successivamente come ordinario (1903) e infine come Socio emerito (dal 10 gennaio 1926).
La sua conoscenza delle colonie italiane africane gli permise di avanzare, sin dal 1904, un progetto per la fondazione dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare, pensato sul modello delle analoghe istituzioni presenti in Germania, in Francia, in Belgio, in Olanda e nel Regno Unito. Nella concezione di Gino Gioli, l’istituto avrebbe dovuto rappresentare uno strumento per far uscire dal dilettantismo la politica coloniale italiana (che fino a quel momento non era stata in grado di cogliere, valorizzare, potenziare ed investire nei territori d’Oltremare) perché concepita e realizzata per rispondere efficacemente alle sollecitazioni provenienti dalle colonie stesse. L’Istituto Agricolo Coloniale fu ufficialmente inaugurato il 22 gennaio 1907. Gino Gioli sposò Gabriella del Corona e con lei continuò a frequentare a prendersi cura della villa di Fauglia.
